L’implantologia è quella branca dell’odontoiatria volta a sostituire i denti mancanti con radici sintetiche ancorate nell’osso (gli impianti, appunto).
Tali impianti possono sostenere denti singoli o gruppi di denti, riabilitando la funzione masticatoria (oltre che l’aspetto estetico) nei pazienti affetti da edentulismo totale o parziale.
Dal momento che la protesizzazione degli impianti non coinvolge i denti naturali, la soluzione implantare consente di preservare l’integrità dei denti sani adiacenti allo spazio da colmare.
L'intervento chirurgico è indolore e presenta un’elevata percentuale di successo. Viene eseguito ambulatorialmente sotto anestesia locale.
I vantaggi dell’implantologia dentale
L'intervento chirurgico è indolore e presenta un’elevata percentuale di successo. Viene eseguito ambulatorialmente sotto anestesia locale.
I vantaggi dell’implantologia dentale sono quindi:
Gli impianti orali possono avere diverse forme, essere inseriti in diverse sedi e con tecniche di vario tipo e inoltre venire connessi alle protesi con diverse tempistiche.
L’implantologia odierna utilizza prevalentemente impianti realizzati in titanio in forma pura o nelle sue leghe ad uso dentale. Il titanio è un materiale fortemente biocompatibile che, posizionato nell’osso, non comporta reazioni avverse da parte dell'organismo e viene inglobato dai fisiologici meccanismi della rigenerazione ossea.
Gli impianti più usati sono quelli a vite di tipo endosseo; l’implantologia endossea è infatti la più diffusa e si divide principalmente in due scuole: quella svedese e quella italiana.
Le due scuole differiscono principalmente per il tipo di osteointegrazione utilizzato, quello a carico differito è tipico della scuola svedese, quello a carico immediato è invece prerogativa della scuola italiana.
La nostra scuola Italiana ha introdotto: il primo impianto per il carico immediato, il titanio, la saldatrice endorale e l'area di rispetto biologico sui corpi implantari.
La scuola svedese si è specializzata, invece, nella tecnica a carico differito, ovvero gli impianti restano nell’osso per 4-5 mesi, prima di essere caricati con una protesi definitiva. Questa metodica, che prende il nome dal suo ideatore, lo scienziato Branemark, permette di monitorare il risultato finale dell’intervento, garantendone la riuscita.
Le metodiche di implantologia più usate, sono due:
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